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Politica


FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO
a cura di Ricca Federica 4^ M ITE

Non fa in tempo la legge di stabilità ad approdare in Senato che viene smontata in un attimo da un minuzioso lavoro dei tecnici del bilancio, del ministero. 
I quali, dopo aver studiato il testo, guidati un po dalla loro esperienza amministrativa, evidenziano alcune perplessità sulla "qualità" dei risparmi e portano alla luce i coni d'ombra della suddetta proposta di legge. 
Se da un lato il governo consolida la ripresa delle aziende con l'abbattimento del costo del lavoro, dall'altra parte, predica la riduzione degli sprechi però facendo delle sforbiciate, persino sulla sanità, ignorando completamente la spending review di Cottarelli. Questa aveva messo in evidenza la necessità di tagli non lineari e soprattutto della spesa pubblica. Invece a rischio ci sono i farmaci salvavita! Cosa potremmo mai pensare di ciò? Sembrerà assurdo, ma è così. 
L'abolizione, poi, delle imposte comunali sono uno specchietto per l'allodole e i tagli ai fondi per i patronati e la riduzione dei servizi, sono una realtà. 
Si intenda le varie  tasse comunali sulle abitazioni, la cosiddetta prima casa, non verrà pagata se si sarà entro una fascia reddituale e l'imposta catastale non sarà superiore alla categoria A2(case di civile abitazione senza pregio, normali). 
Chi però pagherà i servizi comunali che tali somme provvedevano a foraggiare? Sicuramente interverranno altre tasse locali. Si sente dire spesso in questo momento da un po tutti i media <<si toglie da una mano per ricevere dall'altra>> e, sinceramente, è ben motivata quest'affermazione.  
Risultato: la politica espansiva appoggiata anche da Confindustria, si scontra con lo scetticismo dei sindacati, sempre pronti a sostenere la fascia sociale più debole. 
Ancora una volta è stata fatta la legge, ma è stato trovato anche l'inganno.



COSA FARE PER I DISSESTI IDROGEOLOGICI?
a cura di Pellegrino Selina Karina  4^ L ITE


Negli ultimi decenni sono diventate sempre più frequenti le “emergenze” dovute a violente precipitazioni, conseguenza del continuo cambiamento climatico. 

Gli allarmi meteo, verificatisi ultimamente in Calabria (esondazione dell’Olbia), Veneto e Toscana (alluvioni), Sicilia e Genova, hanno prodotto forti disagi ai sindaci e ai cittadini stessi costretti ad affrontare situazioni di estrema difficoltà e pericolosità.
Come affrontare e cosa fare dunque, per i dissesti idrogeologici?
Dopo i trecento millilitri di pioggia caduti in poche ore (l’equivalente di quattro mesi di precipitazioni “ordinarie”) nella giornata del 1 Ottobre a Catania, in una delle ultime riunioni della Conferenza Unificata, il sindaco catanese, Enzo Bianco, ha chiesto al Governo, a nome dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), di dedicare uno spazio apposito a questo tema. 
Il Sindaco sostiene che per gestire al meglio le emergenze meteo sia necessario:
1. Capire dagli scienziati lo scenario che si ha davanti nell’ambito del mutamento climatico dell’Italia (si va verso la tropicalizzazione in estate e la glaciazione in inverno);
2. Apportare un piano di riordino idrogeologico del territorio nazionale attraverso interventi di piccolo-medio calibro di manutenzione e risistemazione.
I sindaci di tutta Italia richiedono inoltre, una maggiore autonomia e responsabilità agli stessi per quanto riguarda le dotazioni tecnico-materiali per diramare avvisi/allarmi, spesso considerati come un “dovere burocratico”.
Per far fronte a questi fenomeni che colpiscono la Nazione intera, è di vitale importanza la collaborazione tra tutti i cittadini italiani, i Comuni, le Regioni e il Governo stesso.


LA LIBERTÀ DI AMARE ED ESSERE AMATI
a cura di Camelio Noemi 3^ C ITE

Un argomento di discussione sempre più frequente sulle bocche degli italiani è quello dell’omosessualità.
Toccare questo tema comporta ovviamente l’utilizzo di molta delicatezza date le opinioni contrastanti dei cittadini.
Il problema si pone quando bisogna accettare e riconoscere determinati diritti come il matrimonio o l’adozione a queste persone che sono trattate spesso come se avessero chissà quale patologia infettiva. 
Da una parte, infatti, ci sono coloro che non riescono in nessun modo a vedere negli omosessuali l’uguaglianza con gli altri uomini e che, per ragioni religiose o personali, li considerano come lo scarto della società. Ovviamente queste persone sono contro ai matrimoni gay e quindi anche al sorgere di vere e proprie famiglie omosessuali con l’autorizzazione e la legalizzazione dell’adozione. 
I motivi sono svariati: l’inclinazione sessuale non naturale, la banale superstizione ad incoraggiare il matrimonio gay influenzerebbe le persone ad essere gay. Come se vivere a stretto contatto con gli animali domestici influenzasse l’uomo a sviluppare e assumere il medesimo comportamento e quindi a scodinzolare e ad abbagliare a seconda delle occasioni. O perché bisogna garantire ai bambini la presenza nella loro vita di una figura maschile e una femminile, ragione per cui dovrebbe essere proibito ai genitori single, o alle ragazze madri che non sono riuscite ad ottenere il riconoscimento del bambino da parte del padre, di crescere i propri figli. 
Fortunatamente ci sono anche le persone più umane, capaci di prendere in considerazione dapprima i sentimenti e poi tutto il resto.
La verità è che a un bambino non importa se avere due papà o due mamme gli comporterà qualche presa in giro dalle persone più insensibili, quando disporrà sempre dell’amore infinito dei genitori.
Chi si ama ha il diritto di far riconoscere la propria unione; se non a livello religioso almeno a livello civile, proprio come tutti… perché non esistono gay, lesbiche, bisessuali, ma esistono solo persone che si innamorano di altre persone. 
Perciò il senso comune dovrebbe essere ascoltato anche dalla politica, la quale, sentite le istanze dei cittadini tutti, deve porre in essere una legge che non discrima nessuno.


E SE DIVENTASSIMO VERI CITTADINI EUROPEI?
 a cura di La Rocca Arianna 3^ C ITE

L’Europa è nata con il pretesto di unificare i diversi stati che ne fanno parte ed evitare i tragici avvenimenti bellici che ci hanno fortemente segnato. L’Unione Europea è composta da 28 Paesi che si differenziano tra loro per vari aspetti, economici, politici,  per lingua e tradizioni diverse.  
Il compito fondamentale è quello di tendere verso obiettivi di integrazione tra popoli e culture, valorizzando  le caratteristiche proprie di ogni nazione  e le loro diversità socioculturali.  
Dunque,  una sfida da affrontare per la costruzione di una società interculturale aperta.
Sia sul piano economico  che sociale, in molti si stanno mettendo in gioco per trovare un’efficiente politica di integrazione in grado di legare le diverse culture ed ideologie. 
Il primo passo da compiere è abbattere i vari pregiudizi che ci sono e che costituiscono “muri invalicabili”. 
Noi cittadini europei dovremmo sfruttare la nostra condizione ed aprirci ad un dialogo tra i vari popoli, che è la base per un’effettiva coalizione. Sono già state intraprese azioni di questo tipo, ad esempio, in tutte le scuole dell’ UE i ragazzi devono apprendere almeno due lingue comunitarie. 
Sarebbe una giusta idea se si istituisse un idioma ufficiale ben preciso per l’intera comunità Europea e finalmente una lingua che ci accomuna. 
Dal punto di vista economico i Paesi membri dovrebbero organizzasi in modo tale da essere necessari gli uni per gli altri, dal punto di vista  giuridico tutti i cittadini dovrebbero avere stessi diritti e doveri.
Termino dicendo che il sogno dei padri fondatori dell’unione europea si realizzerà  solamente con la presa di coscienza culturale che va oltre i confini geopolitici.

MALCONTENTO SANITA'
a cura di Ricca Federica 4^ M ITE


La sforbiciata di 2.637 miliardi alla sanità è stata definita, creando però del malcontento. A scuotere i medici e operatori della sanità è l'articolo 46 della bozza di legge, in cui sono previsti tagli alle regioni per circa 18 miliardi di euro per il 2016. Seguiranno ulteriori tagli per 3980 milioni di euro per il 2017 e 5.480 per ciascuno degli anni 2018-2019. 
Lo scorso anno furono ridotti già di 4 miliardi per le regioni che, a loro volta, tagliarono inevitabilmente dal loro bilancio 2,35 miliardi per la sanità. 
Se questa tendenza dovesse continuare nei prossimi 12 mesi la sanità potrebbe perdere circa 1 miliardo e molto di più nei prossimi 4 anni. 
Da quando si apprende dai giornali più informati che hanno in visione le bozze di legge ciò porterà ad una riduzione drastica delle prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali e di laboratorio) non specificatamente necessarie. 
Il ministro della salute Lorenzin, attraverso i tecnici del Ministero, farà stilare un vademecum delle situazioni e delle patologie dove analisi e approfondimenti sono necessari. Fuori dalla lista, il cittadino italiano  pagherà di tasca propria. 
La norma, inoltre, prevede anche una serie di misure per i medici, i quali saranno sanzionati attraverso tagli allo stipendio se elargiranno con facilità analisi e controlli non necessari. 
Saranno su per giù circa 208 le prestazioni sanitarie definite dal ministero “inappropriate”. Soprattutto test allergici e genetici, risonanze magnetiche e tac, che sono prestazioni mediche di cui il servizio nazionale sanitario si farà carico sono in presenza di pazienti in gravi e documentate diagnosi.  
Eppure alcuni analisi sono importanti sin dall'inizio per evitare malattie peggiori e dare al medico la possibilità di indirizzare la fase successiva di cure.
Questa riforma, fatta un po in fretta e furia e per evidenziare tagli, sicuramente intaccheranno tutte le persone già provate dalla crisi economica, che potranno trovarsi ad indebitarsi per potersi curare. Al contrario, non porteranno problemi alle persone benestanti, perchè non avranno sicuramente dei problemi a curarsi in cliniche private! 
Ci si domanda: sicuro che sia stato tutelato il diritto alla salute che è in Costituzione?
O, piuttosto, come al solito in questi ultimi anni, i tagli serviranno per abbassare il debito pubblico?
E che dire allora di ciò che si riscontra sempre più facilmente nelle strutture Sanitarie Private che hanno prezzi e tempi straordinariamente e rispettivamente più bassi e corti delle strutture Pubbliche Sanitarie?
Questa sforbiciata, sicuramente, riuscirà a mantenere in equilibrio la spesa pubblica del nostro paese, ma cancellerà quasi definitivamente il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.



GESTI SESSISTI O ACCANIMENTO MEDIATICO ?
a cura Bellettini Pierluigi  4^ A  L.S.
scritto il 11.10.15

Il Parlamento e il Senato è da sempre centro ardente di mille discussioni, e la classe dirigente, soprattutto ora che siamo nell’ era dell’ informazione libera, ha lo sguardo vigile dei giornalisti su di essa e ogni minima mossa è ampiamente discussa alle 8, alle 13 e alle 20.
 Il “tormentone” della settimana riguarda un gesto sessualmente esplicito rivolto da un senatore ad alcune senatrici che hanno denunciato prontamente il tutto, l’ opinione pubblica ha etichettato l’ evento come “gesto sessista” così da riportare alla luce il vecchio orgoglio femminista che giudica ogni minima espressione facciale come una palese violenza sessuale. 
In effetti la politica è politica e spacciare pece per cioccolato non risulta difficile, anche se non siamo in tempo di elezione, discreditare un partito opposto fa sempre comodo, perché in effetti la politica moderna si riduce a questo, il continuo evidenziare gli errori dell’ altro, così da far vincere chi meno ne ha fatti. La mia personale e sottolineo personale opinione nasce nel momento in cui ho preso coscienza che certi stadi sono più tranquilli del Parlamento (e del Senato) quando è tempo di votazioni dei vari emendamenti. Urla, schiamazzi, fischi, striscioni, proteste e violenza fisica sono tutti modi discutibili di fare politica in aula da parte di alcuni onorevoli che di onorevole hanno poco e di conseguenza in un clima del genere fare appello a certi principi come l’uguaglianza dei sessi, che io appoggio appieno e sostengo da uomo del XXI secolo, mi sembra da falsi moralisti soprattutto se hanno come fine l’ aumento del consenso di chi non va oltre l’ evidenza.


LA BUROCRAZIA ITALIANA
a cura di Lombardo Ilaria 3^ C ITE

In Italia le imprese sottraggono 269 ore del loro tempo alla crescita per eseguire gli obblighi fiscali e ciò accade a causa della mancanza di un sistema tecnologico, anche semplice, con il quale si potrebbe pagare le tasse. 
Questo sistema ridurrebbe il tempo per pagarle e il numero dei lavoratori che si occupano di effettuare gli obblighi fiscali. 
Tra l’altro lo stato italiano così avrebbe meno stipendi da pagare. 
Si è passati dal 2008 che s’impiegavano 26 giorni per effettuare adempimenti fiscali a 32 giorni nel 2013. 
L’Italia è anche agli ultimi posti per la facilità di fare impresa proprio perché non sono presenti strumenti tecnico-amministrativi che consentano agli imprenditori di lavorare con poche, chiare regole certe senza impazzire per gli svariati e inimmaginabili adempimenti, appunto, burocratici. Che tralaltro risultano complicati e costosi. La spesa stimata per tali operazioni amministrative delle imprese ammonta a circa 30 miliardi l’anno di "costi burocratici". 
Molti, moltissimi si adoperano con appelli al governo per chiedere un impegno straordinario sulla riforma delle pubblica amministrazione con il coinvolgimento delle imprese. 
Un altro problema cui incorrono le imprese è ravvisabile  nel sistema giudiziale, che è lento; s’impiegano 6/7 anni a risolvere un giudizio o causa, all'estero, invece, in media due anni. 
Tutto ciò scoraggia gli imprenditori e porta a investire il proprio capitale all’estero e in special modo in quelle nazioni in via di sviluppo.   
Le conseguenze della mancanza di un efficace burocrazia, che è dovuta in prevalenza all'Amministrazione Pubblica,  sono gli occhi di tutti noi, perdite di tempo, esasperazione temporale delle operazioni, infinite pratiche ed infiniti enti a cui chiederle, costo elevatissimo delle operazioni e tasse sulle medesime.
Si sente il dovere di porci a questo punto una domanda o meglio un paio:
1) chi e perchè ha costruito questa macchina farraginosa? 
2) perchè i dipendenti pubblici, di cui alcuni vengono accusati di non lavorare  e perdere tempo-si vedano le ultime notizie dei vigili che timbrano in mutande il cartellino di ingresso/fine lavoro, addetti a tali operazioni non svolgono bene il loro lavoro?
e ora viene in mente anche la terza 3) perchè lo Stato permette ciò e tante tasse?
Provo a dare una risposta semplice semplice e sintetica quanti sono gli anni di chi scrive, 15/16 anni: penso ci sia stato in Italia, dal boom degli anni '70 del '900 ad oggi, troppe assunzioni nelle pubbliche amministrazioni senza, forse, le adeguate competenze e che le organizzazioni sindacali abbiano impedito, in un certo qual senso, che ci fosse una seria regolamentazione oltre che alle giuste tutele. E' fin troppo facile capire a questo punto che lo Stato con tutti questi dipendenti da pagare e servizi da erogare deve per forza chiedere tasse che negli anni si sono moltiplicate per via anche delle crisi economiche, tra cui quella che stiamo vivendo direttamente.
Insomma alla fine è sempre e solo il cittadino che paga anche per imprese private come le Banche: è notizia di questi giorni, infatti, che gli Italiani, o meglio i loro denari, verranno dati ad alcune per salvarle dal crack. Possibile mai che con i  nostri sforzi economici, le tasse, le Banche risorgeranno e per pagare il prestito dovranno chiederci più soldi per le commissioni bancarie? 
E' come il gatto che si morde la coda.  
Chi non si scoraggerebbe!


Scontro generazionale sul fronte del lavoro?
a cura di Federica Ricca 4^ M ITE

Mentre la Costituzione italiana dichiara che ogni cittadino deve avere diritto al lavoro, la realta' dei fatti dice il contrario. 
Di sicuro l'Italia non è un paese per giovani, infatti la fascia di età comprendente i 30 e 40enni, il posto di lavoro fisso è un miraggio, fortunato è colui che riuscirà ad avere un contratto a tempo determinato senza soluzioni di continuità. 
Anche la vecchiaia, per chi ha lavorato una vita, rischia di essere poco tranquilla perchè con le nuove riforme è assicurata una pensione da fame. L'Inps dichiara che per avere una vecchiaia serena, molti dovranno lavorare fino a 75 anni. 
Sui posti di lavoro è più facile trovare addetti con i capelli grigi che giovani leve; infatti il 40% dei giovani è senza lavoro perchè sono messi al margine dai lavoratori più in la con l'età. 
L'ISTAT comunica che in 3 anni sono stati persi 450mila posti per coloro che hanno 35/49 anni. 
A causa delle riforme gli over 50 sbarrano la strada al turn-over! A ottobre il tasso di disoccupazione è calato all'11,5% ai minimi dal 2012 ma il dato è solo all'apparenza positivo, perchè non aumenta il numero di disiccupati, ma calano. Tra i giovani di 15-24 anni il tasso di disoccupazione, è pari al 39,8%. 
Brutte notizie arrivano sul fronte del PIL che nel III trimestre è sotto le attese. La situazione desta non poche preoccupazioni, soprattutto da parte dei giovani a cui viene negato il diritto al lavoro, agli anziani che devono lavorare fino ai 75 anni per avere una pensione misera e si sentono presi in giro quando devono assistere al rilascio di un vitalizio aggiunto alla pensione dei parlamentari. 
I soliti previlegiati!!!
Renzi parla di ripresa economica, si vanta di aver aumentato i posti di lavoro, parla di futuro. Ma se il futuro è nelle mani dei giovani, perchè questi giovani passano in secondo piano?



IL  TERRORISMO  a cura di Terracciano Aurora 4^ M ITE

Una delle maggiori paure che angoscia il mondo contemporaneo è rappresentata dal terrorismo, soprattutto da quello integralista islamico, che ha assunto proporzioni e diramazioni a livello planetario.
Mentre nel passato le azioni terroristiche provenivano quasi esclusivamente da pochi gruppi estremisti, sostanzialmente isolati, e consistevano prevalentemente in attentati dinamitardi, oggi esistono reti terroristiche internazionali molto bene organizzate che si autofinanziano soprattutto attraverso traffici di droga, potenti imprese commerciali e sostanziosi investimenti economici sia di privati che di Stati che li fiancheggiano
Inoltre, il terrorismo ha assunto molteplici forme: alle tradizionali azioni dinamitarde si sono aggiunti i kamikaze, persone imbottite d’esplosivo  che cercano direttamente la strage; terroristi che utilizzano armi chimiche e biologiche. Realizzare armi del genere non è neanche troppo complicato, basta possedere sufficienti conoscenze chimico-biologiche ed un laboratorio per creare virus letali utilizzando elementi che, addirittura, oggi possono essere tranquillamente acquistati via internet.

Inoltre pare che i terroristi siano in possesso di ordigni nucleari di varia potenza. Quando si parla di queste armi non si deve pensare esclusivamente alle classiche bombe atomiche, giacché esistono ordigni di minor potenza utilizzabili in aree limitate con effetti devastanti e che possono essere acquistati dai terroristi attraverso circuiti internazionali o addirittura via web. Circuiti che, di frequente, hanno nelle mafie locali le loro fonti di approvvigionamento, a volte in combutta con i potentati politici, per esempio nei Paesi dell’ex impero sovietico e nella stessa Russia. Con la caduta dell’URSS, infatti, il vasto arsenale nucleare e non dell’Armata Rossa si è disperso in mille direzioni, illegalmente prendendo le strade più disparate per la vendita al nero delle più svariate armi.

 Il terrorismo fa più paura della guerra tradizionale perché il nemico non è identificabile, non si trova più al di là dei confini nazionali, ma può essere ovunque, in qualsiasi luogo e momento, mescolato, per esempio, come un comune cittadino tra la folla di una grande città, e può uccidere indiscriminatamente, colpendo bersagli civili, a preferenza evidentemente di quelli militari. L’effetto sorpresa è fondamentale per mettere fuori gioco qualsiasi controllo preventivo che, del resto, è praticamente impossibile considerato che l’attentato può svolgersi senza limitazioni di tempo e di spazio. Già questo “fattore sorpresa” è determinante per creare un diffuso stato d’angoscia per un incombente pericolo che può solo essere immaginato. Per i terroristi una situazione del genere rappresenta già un enorme successo perché contribuisce a creare intorno a loro un alone di mistero, d’imprendibilità e soprattutto, di potenza, oltre che di pubblicità positiva verso le loro idee.  Il solo “effetto annuncio “ di un attentato, anche se poi questo non si verifica, è di per sé un’arma potentissima per seminare il panico che, com’è noto, si diffonde rapidamente e prende consistenza a ritmi vertiginosi suscitando reazioni istintive e scomposte che vanno a tutto vantaggio di chi, con mente fredda e determinata, vuole fomentare il terrore. 




UNIONI CIVILI E STEPCHILD ADOPTION   a cura di Pellegrino Selina 4^ L ITE

STATO DI FATTO

Il tema centrale del ddl Cirinnà che il 28 gennaio è giunto all’esame dell’Aula, sono le unioni civili (di cui in Italia si discute ormai da oltre trent’anni), ossia tutte le forme di convivenza tra due persone dello stesso sesso, legate sia economicamente che sentimentalmente ma non vincolate dal matrimonio. 
L’Italia è uno dei pochissimi Paesi Europei in cui l’unione civile non è stata disciplinata positivamente dal legislatore nonostante la coppia di fatto trovi riconoscimento nell’art. 2 della Costituzione Italiana secondo cui “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.”
Nel nostro Paese esiste da sempre una certa resistenza ad occuparsi del tema in questione. Gioca un ruolo di primaria importanza in tutto ciò la  Chiesa Cattolica che pochi giorni fa, come già avvenuto nel 2007, ha contribuito all’organizzazione del “Family Day”, una grande manifestazione (all’ultima hanno partecipato circa due milioni di persone) dei movimenti cattolici e delle “famiglie tradizionali” (con genitori eterosessuali).
In Italia la questione del matrimonio gay e delle unioni civili non è citata nella Costituzione. La prima proposta di legge fu presentata dalla deputata Alma Agata Cappiello nel 1988 ma non fu mai discussa. Fra il 1996 e il 2001, diversi politici di centrosinistra presentarono diversi disegni di legge senza che questi venissero calendarizzati nei lavori parlamentari. Nel 2005 i Democratici di Sinistra (DS) presentarono i PACS (Patti civili di solidarietà) che prevedevano l’introduzione di alcuni diritti di coppie omosessuali ed eterosessuali come la reversibilità della pensione. L’8 febbraio 2007, Rosy Bindi e Barbara Pollastrini (rispettivamente ministro della Famiglia e ministro delle Pari Opportunità durante il governo Prodi) fecero approvare  il disegno di legge sui dritti e doveri delle persone stabilmente conviventi (DICO) che prevedevano un riconoscimento delle coppie eterosessuali ed omosessuali non sposate che acquisivano nuovi diritti per quanto riguarda ad esempio la successione, i contratti di affitto, la pensione…
Oggi dunque…a punto siamo?
Il testo del disegno di legge Cirinnà è composto da 19 articoli riassunti in due titoli: uno riguarda le convivenze di fatto mentre l’altro solo le coppie omosessuali e prevede l’adozione del figlio del partner e la reversibilità della pensione. 
All’art. 1 si stabilisce che due persone dello stesso sesso possono costituire un unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato e alla presenza di due testimoni.
Nel disegni di legge rimangono escluse però le adozioni: una coppia omosessuale non può adottare un bambino terzo senza legame con uno dei due partner, ma è presvista la Stepchild Adoption, ossia l’adozione del bambino che è già riconosciuto come figlio biologico di uno solo dei due.




DUE PARERI SULLE UNIONI CIVILI a cura di Terracciano Aurora 4^M e Hiler Rosa 3^ B  ITE

di Aurora Terracciano
Ieri é stata approvata definitivamente la legge Cirinná, ovvero la legge delle unioni civili tra omosessuali, i voti a favore sono 173 mentre quelli contrari sono soltanto 71. Renzi sostiene di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno, che ha vinto l'amore. 
Premettendo che non sono contro i gay, perché sono persone come tutti noi, non accetto la loro unione civile per il semplice motivo che una volta ottenuta, sicuramente chiederanno sempre più. 
Certo, ci saranno i pro e contro, ma oltre 2 milioni di persone sono contrarie, e l'hanno manifestato il 30\01\2016 con il family day e non c'erano soltanto cattolici ma anche musulmani e atei, e un motivo ci sarà. 
A mio parere è stata una vittoria amara il non approvare la norma stelchild adoption. Essa estendeva anche a un partner dell'unione civile omosessuale la possibilità di adottare il figlio dell'altro partner o anche un figlio adottivo, norma che certamente avrebbe aperto la strada alla pratica della maternità surrogata, il cosiddetto "utero in affitto".
L'uomo non si rende conto che forzando troppo la natura, la natura si ribella.

di Rosa Hiler
Io credo che non si debba polemizzare sempre su tutto. Che abbiano riconosciuto agli omosessuali il diritto di potersi sposare, il diritto alla reversibilità della pensione, il diritto di poter prendere il cognome del partner eccetera.. 
Beh voglio dire, è un enorme passo in avanti, perchè prima di questo eravamo e per altri aspetti siamo un paese arretrato. 
Che non abbiano concesso anche le adozioni, non vuol dire che non lo faranno mai o che comunque l'amore non abbia vinto. 
Purtroppo la colpa è nostra. La mentalità di molte persone qui in Italia è arretrata, quindi che la legge consenta ciò, è già un grandissimo passo in avanti. Non lo vedo come un contentino. 

Non stiamo sempre a polemizzare, perchè incominciare a reputare gli omosessuali come persone normali anche davanti la legge, pensate sia poco?



IN CERCA DI UNA NUOVA VITA(Solo un piccolo pensiero) a cura di Hiler Rosa 3^ C ITE

Possiamo davvero bloccare la migrazione di queste povere persone che scappano dalla guerra? 
Tutti quanti avremmo sentito parlare di ciò che è successo in Macedonia. Centinaia di profughi hanno sfondato le barriere, in cerca di salvezza. La polizia ha tentato di fermarli lanciando gas lacrimogeni, ma si può fermare un uragano quando è al massimo della sua potenza? Beh è un po' quello che è successo ieri. Sono arrivati al limite, vogliono vivere. Non possiamo neanche immaginare cosa voglia dire 'aspettare' per una vita, per una speranza. 
Paesi europei che mettono dei limiti come ad esempio Croazia e Slovenia 'solo 500 profughi al giorno', oppure la Germania che come si era sentito qualche mese fa avrebbe accolto solo: medici, ingegneri, matematici. 
Ma di cosa stiamo parlando? 
Possiamo noi decidere per la vita degli altri? Scappano da morte certa e noi facciamo le selezioni. 
Ma qui i primi da selezionare siamo proprio noi europei, dovremmo farci un bel esame di coscienza ed aprire un po' di più il nostro cuore, perchè se i disperati fossimo stati noi? 
È tutto più facile quando le cose non ci riguardano in prima persona.


ITALIANI SENZA LAVORO  a cura di Rosa Hiler 3^ C ITE

Secondo quanto afferma l'ISTAT le famiglie senza lavoro sono in aumento. Infatti 2,2 milioni di famiglie italiane non hanno un posto di lavoro. Le cosiddette famiglie 'jobless' sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% dell'anno scorso. L'incremento ha riguardato le famiglie giovani rispetto a quelle adulte.
Insomma, peggio di noi c'è solo la Grecia.
Ora non la vorrei mettere in politica, ma questi signori che dicono di trovare soluzioni, che promettono, alla fine dove sono? Ci sono famiglie che non sanno come vivere ed è proprio in questo modo che si facilita anche a delinquere, perché pur di far arrivare un piatto caldo a tavola si farebbe qualsiasi cosa( si veda episodio di ieri dei Carabinieri che hanno pagato la refurtiva cibaria di un "nuovo povero italiano" invece che arrestarlo). 
Ma forse i signori che dovrebbero governare e rendere il nostro paese sereno, questo non lo capiscono. Anzi, non potranno mai capirlo visto che il loro stipendio non va al di sotto dei 100 mila euro annui.
Sono solo una ragazza di 17 anni, ma riesco a vedere e a comprendere le condizioni di vita di un italiano quando a fine mese o anche prima, non ha più nulla.
Quindi Signori cosa fare? Siete voi che fate le leggi e le economie del nostro paese! Pensateci e scovate qualcosa, qualunque cosa per rendere meno pesante al vita e uno straccio di lavoro a chi ne ha bisogno.


#FERTILITY DAY       a cura di Scuccimarra Sara 5^ M ITE


Governo democratico che propone un piano nazionale della fertilità; ci fa pensare ad una grande promozione ed esortazione al fascismo.
Piano nazionale della fertilità.
Non a caso campagna sostenuta da chi non approva stepchild adoptation, maternità surrogata, unione gay e legalizzazione delle droghe leggere. 
Come cita Repubblica.it in Parlamento pesano più le parole di Beatrice Lorenzin che la volontà di milioni di italiani.

Il vero problema da porsi è: sarebbe meglio avere un rapporto o non averlo?

La convinzione della Chiesa è che la finalità di un rapporto sessuale all’interno del matrimonio è la procreazione, al contrario il Governo promuove l’uso dei metodi contraccettivi come forma di prevenzione. Con la campagna Fertility Day però, si cerca di incentivare le nascite quindi appare un controsenso con le affermazioni del Governo. 

Il Ministro della Salute propone un piano per incentivare la procreazione. Purtroppo viviamo in un Italia sommersa dai debiti, le famiglie sono spaventate dalle tasse che gravano su di loro, quindi prima di mettere al mondo un figlio ci si chiede: “Come riusciremo a crescere questo bambino in modo dignitoso? L’embrione diventa una tassa e chi paga questa tassa?”
Non è un bel paragone ma rende molto bene l’idea di come il popolo italiano si sente di fronte alla decisione di avere o meno un figlio. 

Anche la disoccupazione gioca a sfavore di questa campagna, la precarietà del posto di lavoro è un ulteriore freno alla procreazione. 
Sicuramente Fertility Day è un progetto importante e valido ma se lo Stato riuscisse a dare alla famiglie maggiori certezze e più stabilità avrebbe molto più riscontro.



PRESIDENZIALI USA: UNA MIA OPINIONE DA ITALOAMERICANA   a cura di Hiler Rosa 4^ C ITE

Sono una ragazza di 17 anni italoamericana e vorrei esprimere la mia opinione riguardo le presidenziali americane e l'attuale presidente Donald Trump. 
I voti al Collegio elettorale sono stati 276 per Trump e 218 per la Clinton.
Un grande scandalo relativo al nuovo presidente degli Stati Uniti eletto, Donald Trump, è quello che si dichiarato da molte parti, ovvero che è "razzista". 
Prima di ogni cosa, desidererei invitare ad una informazione più accurata e cosa sarebbe potuto accadere se fosse stata eletta Hillary Clinton. 
Sappiamo già quanto suo marito (Bill Clinton) abbia fatto parlare di se mentre era presidente degli USA. 
Si trattava di uno scandalo politico-sessuale che prende il nome di ''Sexgate''. Clinton fu infatti protagonista di un tradimento extraconiugale con Monica Lewinsky, una stagista ventiduenne della Casa Bianca. C'è stato anche un processo e i media hanno evidenziato, soprattutto, la parte in cui si parlava delle prestazioni orali avvenute all'interno della Stanza Ovale (ufficio del presidente degli Stati Uniti). Le prove di questo tradimento le ha avute anche sua moglie Hillary Clinton, ma lei, all'epoca, ha fatto finta di niente, come se nulla fosse successo. Molto probabilmente sarebbe andata contro i suoi stessi interessi, la sua carriera politica . 
Anzi, ad una attenta informazione, sapremmo anche che la tanto amata Clinton ha mentito sul suo passato. 
Ha infatti detto solo ciò che le faceva più comodo a prescindere dalla verità. 
Ma quali sono le bugie raccontate al popolo americano? Una delle più note è quella che ha raccontato durante la sua prima campagna per la  nomination del partito Democratico nel 2008. Intratteneva i presenti raccontando di come fosse scappata dal fuoco dei cecchini quando atterrò per una visita ufficiale in Bosnia. La bugia fu poi smontata da filmati e testimoni che la mostrano in un clima del tutto pacifico accolta da fiori e bambini. 
E, se già in partenza raccontava fandonie, cosa avrebbe potuto assicurare al popolo americano se le promesse vertevano su non verità? 
Avremmo anche desiderato sentirla parlare di quando era segretario di stato trasferì migliaia di mail riservate sul suo computer privato. Una persona qualunque oggi si troverebbe in carcere per la gravità di quell'azione. Ma, dato che la sua eventuale incriminazione avrebbe messo fine alla sua corsa politica per la presidenza degli Stati Uniti d'America, l'amministrazione attuale governata da Barack Obama, ha fatto in modo che ciò non accadesse. Perché la si riteneva la naturale erede dei Democratici, dopo l'attuale presidente, e perchè sarebbe stata in grado  di svolgere il suo mandato avendo tutti, o quasi tutti, dalla sua parte. 
Sento molto parlare del fatto che con Trump avverrà la terza guerra mondiale, ma avete letto cosa avrebbe voluto fare Hillary con Iran e Russia? In passato infatti disse ''Voglio che gli iraniani sappiano che, se diventerò presidente, attaccheremo l’Iran, lo cancelleremo dalla faccia della terra". Parole che certamente non sembrano così pacifiche. La Clinton avrebbe voluto anche attaccare la Russia per dare vita ad una guerra nucleare senza precedenti.
Trump viene definito "razzista" perché vuole chiudere le frontiere a messicani e musulmani. Perché tra i messicani immigrati vi è una grande maggioranza di criminali che trasportano e vendono cocaina negli States. Non perché li odi personalmente, sicuramente non tutti sono criminali, ma, in un paese stanco e illuso, far ricorso a maniere più forti darebbe risultati migliori contro il narcotraffico. 
Per quanto riguarda i musulmani, la sua visione è la medesima: sicuramente ci sono musulmani che vogliono pacificamente praticare la religione; altrettanti, però, son pronti ad uccidere e far stragi, ad uccidere, cioè, in nome di quella stessa religione, che dai veri musulmani viene negata come interpretazione. Per questo motivo vuole vederci chiaro e stabilire delle regole affinché arrivino i musulmani "giusti" e rispettosi delle leggi. Se non si ristabilisce un criterio e delle regole sarà difficile distinguerli. 
In effetti Trump vuole solo proteggere il suo paese, contrapponendosi alla criminalità, all'immigrazione clandestina e al terrorismo. 
Anche la Svizzera, la Spagna ecc.. non vogliono immigrati clandestini. L'Inghilterra uscendo dall'Europa ha dimostrato di voler pensare prima al suo bene e poi a quello degli altri, stesso pensiero, ritengo, quello espresso da Trump. Però, mentre con Trump, quasi tutti i media, e la cultura in genere, manifestano pareri contrari e molte polemiche, verso altri paesi e presidenti non si esprimono con gli stessi termini.
Ricordo che la Spagna ha sparato gas urticante contro i profughi.
Sicuramente Donald Trump ha sbagliato su molte cose e la Clinton pure, ma il popolo americano ha premiato il primo perchè più vero. 
Io la penso come la maggioranza che ha votato Trump e lo ha eletto Presidente, e non posso che augurargli buona fortuna, sperando che si prenderà cura del suo paese così come ha promesso.




UN LIKE COME VOTO?    a cura di Ricca Federica 5^ M ITE



Cari ragazzi, ve le ricordate quelle propagande politiche che si svolgevano nelle piazze dei paesini, sponsorizzate da manifesti che, puntualmente, venivano sfigurati con disegni e sfottò subito dopo l'affissione, probabilmente da qualche avversario politico di turno? Sicuramente no, perché è roba che appartiene alla vecchia generazione, ai nostri genitori e nonni. 

Noi giovani siamo abituati ad assistere a propagande di carattere virtuale, quindi multimediali. Con l'avanzare della tecnologia, i social sono divenuti i portavoce di questi cambiamenti. 

Se in precedenza, per conoscere vincitori e vinti delle elezioni, bisognava aspettare il conteggio dei voti, oggi attraverso i sondaggi abbiamo le proiezioni anticipate prima che chiudano i seggi. 

L'uso dei social (facebook, twitter..) durante una campagna elettorale è una manovra intelligente, perché è un canale di comunicazione diretto ed immediato, che si rivolge ad un pubblico vasto, che va dallo studente al pensionato, e ci da la possibilità di conoscere le inclinazioni politiche dei votanti e di correggere quindi la linea politica per accattivarsi più voti. 

Spesso però la tecnologia viene "manomessa" ed usata in maniera disfattista, a discapito dell'avversario. Infatti, l'uso di fake di insulti o like a pagamento possono trascendere nel cattivo gusto e nella mediocrità, soprattutto quando si intacca la "persona", oltre al politico.
In questo periodo storico poi sia i fake che i like sono nel mirino di governi e giudici. Ricordarsi, per imprimere meglio il concetto, i fatti di accusa degli USA verso la Russia per aver condizionato le elezioni americane, con i like e no-like; e i siti-burla creando notizie e articoli falsi, i fake, detti Bufale, che molti di noi, in taluni casi, hanno creduto veri, tanto erano realizzati coerenti e veritieri(la morte di Costanzo per esempio).  
La politica, i politici in genere, proprio in previsione del voto elettorale utilizzano da un po di tempo la tecnica del "microtargeting". Questa, pur se invasiva, prevede l'invio di direct mail, telefonate, visite a domicilio, televisione, radio, web advertising, e-mail, messaggi di testo, ecc, per comunicare con gli elettori, per trasmettere il messaggio politico, per un sostegno per la raccolta fondi, eventi della campagna. 
La presenza di hacker, che mettono in atto strategie per danneggiare la reputazione degli avversari, o gonfiano con falsi like i consensi accreditando  siti di informazione scadenti e falsi al fine di moltiplicare gli introiti pubblicitarì legati ai click, mostrano il doppio volto delle campagne web. 
Quindi un like al "microtargeting" che prende piede nella società, e un non like ai fake di denigrazione!

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LA STRAGE DELLE INNOCENTI   a cura di Scarnecchia Ilaria 3^ B ITE

24 maggio 2017. Arena di Manchester, un  kamikaze si fa esplodere al termine del concerto di Ariana Grande. Questa volta le vittime sono 22, la maggior parte adolescenti e bambini che attendevano entusiasti il concerto, non avrebbero mai pensato al rischio di non tornare più a casa.
L'attentatore, Salman Abedi, 22 anni Inglese con origini libiche, ha scelto un bersaglio facile, pensando che ci sarebbero stati meno controlli visto il pubblico di giovani.
Con la strage delle adolescenti, così definita da molti, siamo stati puniti due volte. I terroristi non fanno distinzioni tra militari e civili, adulti e bambini. Il loro unico scopo è uccidere.
Cos'ha in comune l'attentatore di Manchester con gli assassini che hanno colpito la Francia, la Germania è il Belgio? Il fatto di essere nato e cresciuto nello stesso Paese che ha deciso di colpire e in cui sono cresciuti anche gli adolescenti a cui ha tolto la vita. Una condizione che non abbiamo saputo prevedere, né contrastare.
Oggi infatti, stiamo scontando gli errori di ieri. Domani rischiamo di pagare le disattenzioni di oggi. Non è facile arginare un problema simile.
In Gran Bretagna sono stati identificati circa 3.000 estremisti religiosi, ma ci sono le risorse per monitorare solo 40 di loro. Inoltre la libera circolazione all'interno dell'UE rende questi individui un pericolo comune da affrontare insieme, attraverso regole concordate.
L'Europa deve difendersi continuando a vivere senza cambiare abitudini. Rinunciando ai ristoranti e ai concerti non si evita il pericolo, si diventa schiavi dei terroristi che in questo modo avrebbero raggiunto il loro obiettivo. In situazioni come queste non basta solo limitarci a condoglianze reciproche e messaggi di solidarietà sui social, anche se difficile è necessario intervenire per evitare nuove stragi di innocenti.
Lo dobbiamo ai bambini di Manchester e a tutte le vittime degli estremisti religiosi.

 LO SPORT E I PREGIUDIZI  a cura di Scarnecchia Ilaria 4^ B ITE 

L'Italia ancora oggi come gran parte del resto del mondo vive di pregiudizi, mostrando in particolare odio nei confronti del popolo ebraico. 
Ciò è dimostrato dal gesto compiuto poco tempo fa dai tifosi laziali quando degli adesivi raffiguranti Anna Frank con indosso una maglia della Roma vennero trovati nella curva sud dello stadio olimpico. 
Un basso gesto culturale e antistorico, al limite dell'ignoranza.
Un gesto disumano quanto vergognoso di cui però molti tifosi hanno riso. 
Un gesto intollerabile sull'immagine di una ragazza uccisa a soli 15 anni in un campo di concentramento che ha lasciato una testimonianza indelebile.
Un gesto su cui non si dovrebbe scherzare, fondamentalmente!
È giusto che per pochi folli, l'Italia, un paese libero ed aperto ad ogni forma di convivenza e confronto, debba essere considerato poco civile o indifferente verso argomenti così delicati? 
Molti sono rimasti indignati per ciò dai politici alla gente comune, a noi ragazzi. 
Proprio a noi studenti però si offre l'occasione per meglio apprendere la storia, dargli un senso compiuto. Per questo non dobbiamo sprecarla, per questo potremo poi trasmetterla con maggiore senso civico e di equità.
I fatti elettorali di questi giorni in Italia fanno intravvedere ancora intolleranze, violenze e sottomissioni culturali e fisiche di chi crede che esistano  razze superiori.
Dovrebbe unirci, invece, il senso comune dell'uguaglianza, della comunanza e della libertà di ciascuno di noi, renderla inedelebile, questa sì a qualsiasi attacco, difenderla con i coltelli fra i denti.
Eppure basta davvero poco per evitare che certe azioni non vengano ripetute, come maggiore maturità e consapevolezza, ma soprattutto maggiore cultura. 


NON UN SOLO GIORNO PER LA MEMORIA, SEMPRE   a cura di La Rocca Arianna 5^ C ITE

Il secondo conflitto mondiale è stato drammaticamente affiancato da un ulteriore ed insensato sterminio di popoli: l’olocausto.
 Infinite, come i granelli di sabbia, sono state le inutili morti di tutti coloro che sono stati soffocati da questo rosso mare in tempesta, da una furia senza logica nata a causa di un irragionevole bizzarria di un vile uomo,Hitler.
 Olocausto letteralmente vuol dire :  ”antico sacrificio religioso nel quale la vittima animale veniva interamente bruciata sull’altare”.  Gli oppressi di quel periodo hanno preso il posto degli animali e dunque, trattati come bestie. Come “portatori del male”. Come esseri diabolici, sono stati puniti sull’”altare dei potenti” i campi di concentramento, i campi di sterminio. 
Ad accogliere migliaia di deportati era la scritta “ARBEIT MACHT FREI ”,  IL LAVORO RENDE LIBERI. In molti forse hanno posto le loro illusorie e vaghe speranze in quel concetto, forse alcuni realmente hanno creduto che la tanto bramata libertà sarebbe stata il premio per gli immani sforzi e per le dolorose e atroci punizioni subite all’interno del campo. 
Ed i bambini invece? I bambini ancor più si illudevano di poter ritrovare la felicità nello sguardo dei propri genitori, di poter ritornare a giocare spensieratamente senza aver  paura di essere se stessi. In realtà, il cancello chiuso dei  campi di sterminio era l’addio più vero ed aspro dato alla vita.
 Oggi, Dachau, Birkenau, Auschwitz, sono nomi che nascondono dolori inconsolabili, storie da non dimenticare, muri da non demolire,   come quelli della nostra memoria. Ogni singolo mattone è essenziale per non ricommettere gli stessi  inutili errori, per regalare finalmente a ciascun bambino quella tanto aspirata spensieratezza. 
La freddezza dei luoghi in cui si trovano, rispecchiano la freddezza di ciò che erano. Un clima gelido e severo che entra nelle ossa, nella mente e che non deve abbandonarci solamente perché genera timore.  Ricordando e commemorando la Shoah si potrebbe creare nel nostro pensiero una forte barriera resistente a qualsiasi tipo di irrazionale idea o concetto che nel passato ha causato lo sterminio di molti.
 “Per non dimenticare” , forse, non è il “motto” giusto, al contrario direi “PER RICORDARE”.
Al fine di costruire delle basi solide su cui dar vita ad una società con dei forti valori, una società che lotta con fermezza contro l’ingiustizia, contro l’ignoranza e la superficialità che purtroppo oggi macchiano il mondo. Che colossale colpa avevano tutte le vittime di quegli anni? La loro “sfortuna” fu solamente quella di essere SE STESSI ovvero di essere ebrei, omosessuali, nomadi, di esser nati   “diversi”, di non appartenere alla “razza pura”.
 Si può quindi intuire che la diversità è da sempre stata un motivo di discussioni e conflitti, come oggi. Sembra infatti che nell’età odierna alcuni stiano rivivendo quei giorni che sembravano lontani perché molti uomini ancora subiscono discriminazioni ed offese per il colore della pelle, per le idee, per la religione. Così regrediamo. L’obiettivo di ogni società, però, è quello di progredire, quindi, prendendo atto delle numerose vittime dell’olocausto, possiamo evitare di cadere nell’oscuro oblio dell’ingiustizia. Le nuove generazioni forse non comprendono l’atrocità della Shoah perché le parole riportate sui libri non riescono a dare una definizione del dolore di quegli anni. La memoria e il tramandare delle tristi esperienze deve porsi quindi come strumento per aumentare le conoscenze ma soprattutto per eliminare la superficialità di molti, che giorno dopo giorno corrode la società moderna. 
Durante la seconda guerra mondiale fu proprio il disinteresse degli uomini che ha contribuito alla nascita della macchina distruttiva dell’olocausto. L’opinione e l’azione di ognuno conta anche nel suo piccolo, così come un granello di sabbia insieme ad altre migliaia da forma ad una spiaggia, ad una superficie su cui poter camminare insieme verso un nuovo mondo.
 È dunque di assoluta importanza, interessarsi a ciò che è stato, che è e che sarà. Quindi non soffermarsi sulla banale superficialità delle cose.
 Entrando nelle camere a gas, nei forni crematori dei vari campi di sterminio, si avverte tutt’oggi quell’acre odore della vita che è andata via, delle vaghe speranze volatilizzate come le anime dei corpi bruciati. Un giorno, forse, la memoria riuscirà ad eliminare questo aspro olezzo dai campi, dai nostri comportamenti e dalla vita del mondo. 

PERCHE' ACCETTIAMO QUESTO?  a cura della redazione 

Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un articolo che riguardava i bambini siriani. Mai ci saremmo aspettati che la guerra divenisse ancor più cruenta e ci presentasse un conto così amaro. Migliaia di bimbi sotto le bombe ancora oggi che scriviamo e in Italia festeggiamo la Pasqua. Sì, proprio la Pasqua, simbolo di resurrezione e di pace. Sì proprio il periodo, di cui ci raccontano i nostri genitori, in cui si faceva "la pace" anche con l'inquilino di fronte con cui ci sera  arrabbiati e litigato, magari, un anno intero. La Pasqua simbolo di pace dunque, ma basta guardare i social, le tv, la stampa, e i media in genere, che ti accorgi che c'è guerra dappertutto, disseminata quasi ad ogni angolo del mondo e lungo le righe di commenti e testi come in foto e video. Nessuno però fa pace a come pare di sentire e vedere, anzi notiamo che nazioni(Usa) creano presupposti di litigi internazionali per i dazi su alcune merci ed ancora oggi ognuno tiene la propria opzione, non la molla, creando ancor più un sistema fragile, molle, iniquo e diseguale. Chi ha mezzi economici adeguati al loro status vive, e vende armi, per guadagnare, a dei paesi che non hanno neanche gli occhi per piangere, disseminati da fame, senz'acqua ed elettricità, senza casa e senza un tetto sotto cui ripararsi; quelle stesse armi che poi uccideranno bambini inermi direttamente, mentre carestie ed assenza di acqua, medicine e situazioni non igieniche porteranno altre morti che, nella nostra identità culturale, peseranno atroci come pietre che ci colpiscono in ogni parte. Perché! Perchè accettiamo e siamo silenti per questa guerra di potere in quella che fu la Mesopotamia un tempo che recide vittime come il vento trasporta foglie. Perchè non difendiamo i bambini, perché non lottiamo per loro, perchè non creiamo corridoi umanitari per salvarli. Salvare una parte di generazione che non ci sarà più sarà un atto importantissimo di responsabilità. Sarà riconoscere di aver sbagliato.